Il prezzo dei Bitcoin continua a scendere: cosa faranno gli investitori?


Bitcoin

Continua a scendere il prezzo del Bitcoin, con previsioni che non tranquillizzano coloro che hanno investito nella criptovaluta. Ma quali potrebbero essere le conseguenze di un suo collasso totale o di una repentina ripresa?

Parlando del denaro in generale, le sue funzioni sono essenzialmente tre: mezzo di scambio, unità di conto e riserva di valore. Il secondo è semplicemente qualcosa con cui valutare le cose, misurando quindi i valori comparativi, e il primo e il terzo sono ovvi.

In questo conteggio, non rientra nessuna delle monete virtuali. Hanno un uso marginale come mezzo di scambio perché alcune persone le accettano solo in cambio di beni e servizi, ma sono troppo volatili per essere utili come unità di conto o riserva di valore. In effetti, nella maggior parte delle transazioni non servono in realtà come mezzo di scambio perché devono essere convertiti prima in denaro reale. Sono, tuttavia, una classe d’investimento come l’oro, i vini pregiati o le auto d’epoca.

La domanda nasce spontanea: cosa succede ora al loro valore? Con le valute regolari c’è un ente che le emette, che di solito è un governo nazionale. In definitiva, il sostegno è il potere di tassazione dello stato. A volte il potere di tassazione è inadeguato a sostenere la valuta, o la banca centrale ne dà troppa importanza.

Cosa c’è allora dietro i Bitcoin? Allo stato attuale, non è chiaro cosa ci sia. Può darsi che i titolari di Bitcoin lo sostengano collettivamente, nel senso che lo accetteranno in cambio di beni e servizi. Ciò gli permetterebbe di continuare. Ma se tentassero collettivamente di cederli, ci sarebbe una situazione tipo la valuta Bolivar, la quale quest’anno ha perso il 99% del suo valore rispetto al dollaro.

Potrebbe esserci un supporto collettivo? Il guaio è che non si sa chi sia il proprietario del Bitcoin. A parte alcuni titolari di alto profilo come i gemelli Winklevoss in America, i nomi rimangono celati. Osservando gli indirizzi IP, è chiaro che la proprietà è molto concentrata. Secondo BitInfoChart, l’87% di tutte le emissioni di monete è detenuto dallo 0,5% dei titolari. Ma i grandi detentori non sembrano molto attivi, poiché molti di loro non sembra che li abbiano venduti.

Alcuni indizi suggeriscono che i detentori appartengono a cinque gruppi:

  • Esperti di tecnologia che li hanno acquistati agli albori per semplice gioco e adesso continuano a trattenerli tutti o quasi.
  • Persone nel mondo, le quali agiscono nell’ambito petrolifero, che hanno investito improvvisamente in Bitcoin e vogliono utilizzarli per investimenti diversi.
  • Studenti di computer, che hanno seguito la moda ed hanno acquistato pochi Bitcoin quando erano ancora accessibili.
  • Investitori in generale, molti dei quali sono stati risucchiati nella parabola discendente dello scorso autunno ed hanno subito gravi perdite.
  • I possessori illegali o che vogliono evitare le tasse.

A questo punto, la domanda è questa: chi, tra questi gruppi, ha davvero bisogno di vendere? Abbiamo assistito al crollo della valuta, ma partendo da un livello molto alto. Molti detentori, probabilmente la maggior parte, continueranno a guadagnare. Quindi la domanda sarà se un numero sufficiente di loro deciderà di volerle tenere per acquistare casa o per qualsiasi altra cosa.


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